Parole in gioco

gennaio 22, 2023

Se fossi un pesce

Filed under: Libri,Poesia — paroleingioco @ 12:34 PM

Se fossi un pesce
non starei in un vaso
dalle pareti curve,
fra occhi mostruosi che mi guardano
e cibo che mi cade sulla testa
ogni sei ore.
Nemmeno in un acquario
dalle pareti dritte,
sempre andare e tornare
fra scoglietti di plastica
e lucette di festa.
Nonostante i pericoli,
l’immensità acquatica
e i denti, e i tentacoli
ghiotti di me,
io starei nel mare.

Roberto Piumini
(Che poesia mi racconti?, Einaudi Ragazzi, 2018)

dicembre 29, 2022

Il lato B del riccio

Filed under: Libri,Poesia — paroleingioco @ 10:17 am

Di giorno, in campo aperto, per farsi rispettare
il Riccio esibisce il puntaspilli
della sua schiena arcigna, e in ogni affare
è campione d’astuzie e di cavilli;
ma di notte, nel covo, quando culla
i bimbi e con la Riccia si trastulla
si rovescia tranquillo su una pancia
morbida come guancia di fanciulla.

Matteo Marchesini
(Tipi di topi e altri animali, Giannino Stoppani Edizioni, 2009)

dicembre 28, 2022

LE TUE MANI

Filed under: Libri,Poesia — paroleingioco @ 1:28 PM

Le tue mani
sono porta sul mondo,
accarezzano, esplorano, incontrano.

Quando sei nato, figlio
non sapevi
che i tuoi occhi
s’affacciavano
sulla notte eterna.

Ora il tuo sguardo
segue la mia voce
e sul tuo viso
risplende un sorriso.

Tu m’hai insegnato
che la vita
è sorpresa infinita.

Le tue mani
che sfiorano ogni cosa
narrano il sapere
che si conquista piano
e chi non è solo
può andare lontano.

Patrizia Ercole
dal libro LE FACCE SONO TANTE: parole come giocattoli https://www.amazon.it/FACCE-SONO-TANTE-parole-giocattoli/dp/B0BQ9MBSDV

Ti segue con il sole

Filed under: Libri,Poesia — paroleingioco @ 12:56 PM

Ti segue con il sole
anche se non vuole.

Un tempo era spavento
ora un gioco contento.

In sua compagnia
meno solo sei per via.

Tu esisti se lei c’è,
ma non chiedermi perché.

OMBRA

Patrizia Ercole
nel libro LE FACCE SONO TANTE: parole come giocattoli https://www.amazon.it/FACCE-SONO-TANTE-parole-giocattoli/dp/B0BQ9MBSDV

Filastrocca degli alberi di Natale

Filed under: Libri,Poesia — paroleingioco @ 12:46 PM

Ma dove vanno gli alberi
dei Natali passati?
Aspettano negli angoli,
addormentati, soli.
Angeli boscaioli
passano col carretto,
li prendono e li piantano
in un bosco perfetto.
Lì tutti si riaccendono
abbaglianti di stelle,
sfolgoranti d’argento,
trecento volte mille!
La foresta di luce
alla fine del mondo,
dove corri felice
nel tuo sonno profondo.
Mentre intorno sussurrano
i boschi eterni e scuri,
dove attendono gli alberi
dei Natali futuri.

Bruno Tognolini
(GBaby n. 12/2012, San Paolo, 2012)

dicembre 25, 2019

Pinocchio di Gianni Rodari

Filed under: Filastrocca,Gianni Rodari,Libri — paroleingioco @ 9:52 PM

Capitolo 01 – La prima fuga

Qui comincia, aprite l’occhio,
l’avventura di Pinocchio,
burattino famosissimo
per il naso arcilunghissimo.
Lo intagliò Mastro Geppetto,
falegname di concetto
ma più taglia – strano caso! –
e più lungo cresce il naso.
Lavorando poi di fino
fa le mani al burattino
che issofatto dalla zucca
gli rapina la parrucca.
Anche i piedi fa al monello
il paziente vecchierello
e schivando i colpi bassi
gli insegnava i primi passi.
Ma Pinocchio infila l’uscio
– Salve, – strilla, – io me la sguscio!
e Geppetto invan minaccia:
– Torna subito birbaccia!
Per disdetta in mezzo al vicolo
sta un gendarme a perpendicolo
che pel naso te lo acciuffa
e severo lo rabbuffa.
Per salvarsi quello inventa
che il patrigno lo tormenta:
“Son scappato, gente buona,
perché il bruto mi bastona!”
La bugia fa un triste effetto:
in prigion ci va Geppetto,
accusato là per là
di sevizie e crudeltà.

 

 

Gianni Rodari

marzo 22, 2018

Filastrocca dell’acqua

Filed under: Filastrocca,Libri — paroleingioco @ 6:36 PM

Acqua fuggita dalla sorgente
Chiudo le dita e non stringo niente
Acqua canzone fatta di fresco
Voglio cantarti ma non ci riesco
Acqua leggera, vento da bere
Stai prigioniera nel mio bicchiere
Scivola in bocca, scivola in gola
Sei filastrocca ma senza parola
Scivola giù per gole segrete
Non c’è più acqua, ma non c’è più sete.

Bruno Tognolini

da: Rima rimani, Salani 2002

[immagine di Ajubel]

luglio 17, 2016

Le storie sono pesci – all’Acquario con Sciolí – Sillabe

Filed under: Canzoni,Libri,Roberto Piumini,Uncategorized — paroleingioco @ 7:12 PM

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C’era una volta un pesce e un bambino,
due personaggi molto silenziosi,
però, quando uno all’altro fu vicino,
si udirono parole,
si udirono racconti,
suoni meravigliosi.

Le storie sono pesci
che nuotano nel mare,
però non sono mute,
e sanno raccontare.

Uno respira in acqua e l’altro in aria,
uno sta dentro l’acqua e l’altro fuori,
ma in coppia sono cosa straordinaria,
si dicono parole,
si dicono pensieri,
magnifici rumori.

Le storie sono pesci…


Cantanti
Andrea Basevi
Clementina Basevi
Patrizia Ercole
Silvia Olmi

Musicisti
in collaborazione
con il Conservatorio “N. Paganini” di Genova
Arianna Musso, flauto
Erica Parodi, flauto
Yesenia Vicentini, violino
Carola Puppo, violoncello
Silvia Ottaviani, piano
Niccolò Sansalone, piano
(allievi del Conservatorio “N. Paganini”)

Registrato nel febbraio 2016
presso Zerodieci Studio di Genova
Tecnico del suono Luca “Nash” Nasciuti

testo Roberto Piumini
musica Andrea Basevi
illustrazioni Silvia Bertoni

Sillabe, casa editrice
http://www.sillabe.it/it/

 

giugno 30, 2014

La storia del fiero cacciatore

Filed under: Fiaba,Filastrocca,Libri — paroleingioco @ 9:22 PM

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Era il mattino, e il fiero cacciatore
Col suo nuovo giubbetto che ha il colore
Dell’erba fresca in un bel dì d’aprile,
Col corno, col carniere e col fucile,
Sen va pei campi e per le dense selve
A far gran preda di tremende belve.

Gli occhiali ha collocato sovra il naso
E d’affrontar la lepre è persuaso.
La lepre intanto, che fra l’erba siede,
Ride del cacciator che non la vede.

Ma sotto il sol, che lo rendeva ansante,
A lui pare il fucil troppo pesante.
Sotto una pianta a riposar si giace,
E la lepre lo guarda e sen compiace.
Quando il sente russar beatamente,
La lepre s’avvicina all’imprudente;
Gli porta via lo schioppo e poi gli occhiali.
E via sen corre, quasi avesse l’ali.
La lepre sul nasino ha collocato
Gli occhiali ed il fucile ecco ha spianato.
Prende di mira il fiero cacciatore,
A cui per il terror traballa il core.
Ei fugge strepitando: ” Aita, aita,
Gente, gente, salvatemi la vita! ”

Davanti a un pozzo il cacciatore è giunto
Vederlo e saltar dentro è solo un punto.
A lui preme salvar la vita cara.
La lepre in quel momento il colpo spara!

Del cacciator la moglie al finestrino,
I1 caffè si sorbiva in un piattino.
La lepre, col suo colpo, le spezzò
I1 piattin nelle mani, ed ella: “Ohibò! ”
Indignata proruppe. Il leprottino
Della lepre gentile figliolino,
Accanto al pozzo, sull’ameno prato
Sen giaceva tranquillo, accoccolato,
Quando una goccia di caffè bollente
Ecco gli casca sul nasin; repente
Si scote e grida: ” Chi mi brucia il naso? ”
E vede il cucchiaino al suol rimaso.
Lo prende e lambe col sottil linguino
Lo sgocciolante umore zuccherino.

Heinrich Hoffmann

Pierino Porcospino – Struwwelpeter di Heinrich Hoffmann
Tradotto in italiano da Gaetano Negri

giugno 24, 2014

La tristissima storia degli zolfanelli

Filed under: Filastrocca,Libri — paroleingioco @ 8:51 PM

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Di sala in sala, Paolinetta
Gira e rigira, sola soletta.
Di casa uscendo la sua mammina
Disse: ” Ricordati di star bonina “,
Ma, se non teme d’esser sgridata,
Grida, fa il chiasso quella sventata.

Ecco essa vede sul tavolino
De’ zolfanelli lo scatolino.
” Oh, che grazioso bel giocherello!
Io voglio accendere lo zolfanello.
La mamma accenderlo veduto ho spesso,
Io vo’ ripetere quel gioco istesso. ”

E Minz e Maunz, i due gattini,
Alzano al cielo i lor zampini.
Gridano: “Il babbo questo non vuole,
Più non rammenti le sue parole?
Miao, miao, miao.
Suvvia, finiscila con questo gioco,
Che c’è pericolo di prender foco. ”

Ai due gattini Paolinetta,
Intenta al gioco, non può dar retta.
Ecco la fiamma s’accende e brilla,
Crepita il legno, scoppia, scintilla.
Tutta contenta la pazzerella
Agita il foco, ride, saltella.

E Minz e Maunz, i due gattini,
Alzano al cielo i lor zampini.
Gridan: ” La mamma questo non vuole.
Più non rammenti le sue parole?
Miao, miao, miao!
Suvvia, finiscila con questo gioco,
Che c’è pericolo di prender foco. ”

Ahimè! la fiamma la bimba investe,
Ardon le trecce, arde la veste.
Corre la misera di loco in loco,
Non c’è più scampo, è tutta in foco.

E Minz e Maunz inorriditi
Mandano acuti urli infiniti.
Miao, miao, miao!
Qui, qui venite, venite in fretta
Muore bruciata Paolinetta “.

Brucia in un soffio, sfuma in un punto
Veste e persona, tutto è consunto.
Un po’ di cenere e due scarpini,
Cara memoria de’ suoi piedini,
È quel che resta! Non c’è più nulla
Di quell’indocile, vispa fanciulla!

E Minz e Maunz, i due gattini
Tergon le lagrime coi lor zampini,
Miao, miao, miao!
Ahi, babbo e mamma, ahi, dove siete?
Ahi, vostra figlia più non vedrete! ”
Come un ruscello che irriga i prati
Scorron le lagrime dei desolati.

Heinrich Hoffmann

Pierino Porcospino – Struwwelpeter di Heinrich Hoffmann
Tradotto in italiano da Gaetano Negri

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